Controversie

Cosa ne pensa la popolazione ?





Lontano dall'infatuazione degli organizzatori dell'evento Expo 2015, possiamo constatare un sentimento piuttosto negativo da parte della popolazione. In effetti, circa il 49% della popolazione si dichiara insoddisfatta contro soltanto il 17% della popolazione che è soddisfatta incondizionatamente, quando ancora 1/3 è nel dubbio.












La corsa ai ostacoli.




Nonostante i cinque primi anni trascorsi, l'Expo Universale del 2015 rimane un grande scommessa.
Di fronte al pericolo di non potere rispettare la scadenza ed essere presenti all'appuntamento, il ricorso al governo è stato fatto, si tratta di promulgare una legge speciale o più esattamente una replica delle derogazioni concesse ai giochi olimpici di Torino nel passato. E' stato anche evocata la necessità di un super-commissario con dei super poteri che possa accelerare i cantieri.
Per farsi un'idea di ciò che rimane da intraprendere, ci basta ricordare il numero 963, sono i milioni che gli enti pubblici, su un totale di 1,3 miliardi, devono essere versati nelle casse della società che gestisce Expo, per realizzare la Smart City dedicata al cibo e allo sviluppo sostenibile, il governo deve ancore spendere 640 milioni su 833, e per arrivare all'obiettivo sarebbe utile organizzare una campagna globale, eppure il budget è stato ancora ridotto.




Il ritardo dei lavori...




I lavori per l'Expo 2015 sono confrontati a numerosi ritardi. Tra le responsabilità regolamentari poco chiare, i contenziosi amministrativi, le difficoltà per ottenere tutte le risorse e il rischio di rendere difficile l'accesso ai diversi siti dell'expo, le tensioni sono crescenti. Per ridare fiducia alle squadre, il Presidente di Confindustria ha dichiarato a ilmondo.it : « Dobbiamo fare il massimo per portare a termine gli interventi previsti, perché le opere infrastrutturali legate all'evento, avranno un impatto subito, ma anche a lungo termine, in termine di posti di lavoro, di mobilità, di rafforzamento della zona logistica, con un beneficio per la Lombardia e per l'Italia intera ». Malgrado questa dichiarazione, i dubbi si trasformano man mano in certezze negative. Senza dimenticare i lavori che sono stati cancellati, tutti gli altri accumulano due o tre anni di ritardo, dei lavori che devono in teoria essere consegnati tra Dicembre 2014 e Aprile 2015, una constatazione che fa venire la pelle d'oca.

Facciamo un po' il punto sui ritardi :

Le linee di metro : la linea 5 « La lilla » è l'unica ad essere stata inaugurata anche se le cinque ultime fermate non saranno pronte in tempo. Più delicato, la linea 4 avrà solo due fermate da qui al 2015 e collegheranno Forlanini e Linate. La perdente qui è la linea 6 un progetto che è stato cancellato.
* I treni : fra i numerosi obbiettivi fissati, l'unico sopravvissuto era il rafforzamento della linea Rho-Gallarate, che doveva trasportare i visitatori dall'aeroporto di Malpensa fino al sito dell'expo, ma purtroppo, anche lui è stato cancellato, a causa del Consiglio di Stato che ha dato ragione al comitato dei cittadini che si battevano contro l'impatto ambientale di questo progetto e la demolizione di certe case.

* Le strade : 28 milioni di euro per collegare il centro alla zona dell'expo all'Est di Milano e i lavori accumulano già 3 anni di ritardo e con le nuove contestazioni, esiste la possibilità che i lavori non ripartano a Giugno come era previsto.
* Autostrade : ricordiamo la situazione della Pedemontana e della Tangenziale Est esterna. Per quanto riguarda la Brebemi, esiste sempre una speranza che sia consegnata in tempo.
* I parcheggi : per ora soltanto le aree disponibili sono state individualizzate, come la Novara o l'ex Alfa di Arese. Il problema qui rimane nel fatto che se le strade e autostrade non sono consegnate in tempo a che cose serviranno i parcheggi ?
Nonostante un bilancio piuttosto negativo oggi, gli italiani hanno delle risorse nascoste e sono sempre in grado di sorprenderci.




Polemiche sui cantieri.




Ormai è la terza volta che il primo cantiere di Expo 2015 viene citato nei giornali o sui siti di informazioni, terza volta dove la trasparenza e la legalità di quest'opera sono messe alla prova. Dopo dubbi provenienti dalla domanda di 30 milioni supplementari per finire i lavori previsti, tocca a D. Comini, direttore tecnico del primo cantiere dell'expo universale, a fare parlare di lui ancora una volta, figurando di nuovo sulla lista dei sospetti nell'inchiesta per la falsificazione degli appalti per l'attribuzione di questo cantiere, appalto vinto dall'azienda CMC di Ravenna. D.Camini conta attualmente due denunce contro di lui.
La prima proviene di P. Locatelli, imprenditore di Bergamo, ormai in prigione per un altro affare. Dietro le sbarre della sua cella, è considerato come una fonte sicura dai magistrati e ha dichiarato che Comini gli avrebbe chiesto 500 000 euro, per permettergli (Locatelli) di guadagnare la gara delle OPA per questo primo cantiere che, come indicato sopra, è stata finalmente vinta dalla CMC di Ravenna, lasciando il terzo posto all'azienda di Locatelli. Ma visto che Comini non aveva ricevuto la tangente, la prima accusa non è valida per mancanza di prove.
Invece, la seconda denuncia prende la forma di un' Alfa Romeo Giulietta, il cui valore si avvicina ai 20 000 euro, senza dimenticare gli extra, come una carta regalo per il carburante di 4 209 euro e un telepass di cui 358 euro sono stati addebitati. Questi generosi regali provengono da L. Fiorentino, capo cantiere della CMC di Ravenna per non ostacolare i lavori effettuati da quest'ultima e rendere i controlli più flessibili. Qui, la denuncia si conferma in una vera corruzione.




Gioco di prestigio !




Altra polemica che emerge sull'expo universale riguarda il volontariato ed i tirocinanti. In effetti il sito S.O.S Fornace mette in avanti il fatto che Expo 2015 possa diventare un evento organizzato quasi soltanto grazie al lavoro gratuito. Il programma volontario del sito Expo prevedeva di generare 475 opportunità di volontariato, sembra che coinvolgerebbe 18 500 volontari, 39 volte più volontari, il cui compito sarà quello di accogliere, informare e guidare i visitatori sul sito. All'interno di questo programma è anche precisato che si tratta di attività ausiliarie e non commerciali che non richiedono una formazione specifica o di specializzazione. Eppure, secondo le fonti del sito SOS Fornace, i volontari del 2015 sono già allenati nelle scuole, attraverso progetti tali "genexpo" promosso dal Comune di Rho e la Provincia di Milano, dotandoli di una formazione specifica che assomiglia proprio a quella di una guida turistica.
Expo 2015 non si ferma qua e deroga alle regole stabilite per il tirocinio. Infatti, durante la Conferenza Stato-Regioni il 24 gennaio scorso, in matteria di linea guida per il tirocinio, la durata massima è passata ai 7 mesi e il numero di tirocinanti al 60% invece del 10% inizialmente previsto, il 10% era la percentuale stabilita per promuovere l'assunzione dei dipendenti ed evitare l'abuso e l'uso distorto dei tirocinanti. Parlando della creazione di posti di lavoro, di nuovo il sito punta il dito sul lavoro precario. I lavoratori che hanno ottenuto questi impieghi sono per la maggior parte degli ex disoccupati che purtroppo, trascorsi i 6 mesi dell'expo, si ritroveranno di nuovo disoccupati , visto che si tratta di contratti a tempo determinato per tutti i dipendenti.




Via d'Acqua




Questa epidemia di controversie infetta anche i progetti che, inizialmente, hanno ricevuto un sostegno unanime come la Via d'Acqua. Per questo nuovo canale, che collegherà il canale di Villoresi con il Naviglio Grande passando dal sito Expo, 90 000 000 euro sono stati investiti, una somma considerevole per alcuni, poiché la Via Acqua non sarà navigabile e altera il paesaggio del Parco Pertini, Parco Trenno e Bosco in città, un progetto che viene allora qualificato di barriera. Queste critiche ferventi sono nate soprattutto a causa dell'investimento concesso per questo nuovo canale, mentre nulla è stato messo in atto per la riapertura dei Navigli. Eppure, ciò che è nascosto dietro
queste critiche è che tra questi 90 milioni sono inclusi gli interventi sulla Darsena e percorsi ciclabili e pedonali che si estenderanno su tutta la lunghezza del canale, un' infrastruttura anche pensata per migliorare l'efficienza delle vie irrigate e collegare i canali esistenti e quindi essere direttamente utili per le zone agricole.




NO EXPO !





Quando si sta preparando un evento di questa portata, è del tutto naturale trovare i "pro" e gli "anti". In questo articolo discuteremo del gruppo NoExpo che è molto attivo nella lotta contro questo evento.
Con la creazione del loro sito, queste persone anti-eventi sono ovunque e i loro sostenitori sono regolarmente informati sulle manifestazioni che si svolgeranno. Questi luoghi dove gli eventi si svolgono sono chiamati "cantieri della vergogna". Attualmente si tratta della Via d'Acqua, dei parchi "Trenno" "Pertini" e dello spreco del denaro pubblico.
Secondo il gruppo NoExpo questo progetto Expo 2015 con il tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", è in realtà soltanto un progetto dannoso, che sullo sfondo non fa nulla per alimentare il pianeta, Al contrario, i lavori intrapresi trasformano i pochi parchi di Milano in piccoli giardini di quartiere (costituiti in grande parte da cemento e quindi con poco spazio per il verde), a causa del progetto della Via d'Acqua.
Altre azioni sono state condotte da questo gruppo, come la Martesana e l'Est milanese per fermare la TEEM (Tangenziale Esterna Est di Milano). Queste azioni si dividono in tre direttive: "debito-cemento-precarietà", per non parlare della loro lotta contro il lavoro precario degli operai stranieri sul cantiere del sito Expo, che già nel mese di Novembre chiedevano i loro quattro mesi di stipendio che non erano stati pagati loro.
Tra i loro bersagli ritroviamo il direttore generale di Expo 2015 Giuseppe Sala, un uomo che secondo loro non è stato eletto da nessuno, ma scelto da certe persone interessate, un uomo che prende le decisioni per gli altri e con un semplice tratto di penna può permettere di effettuare dei lavori su dei terreni allora considerati pericolosi a danno della popolazione. Fra le personalità mirate ci sono anche, l'ex capo del governo E.Letta, il sindaco G. Pisapia, Confindustria e anche i loro partner.

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